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Davorin Trannyth

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view post Posted on 29/10/2019, 16:57
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Il tempo è la sostanza di cui sono fatto.

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Nome: Davorin Trannyth/Azazel | Razza: Umano/Jin | Classe: Campione
Energia: Gialla | Livello: 3 | Fazione: Regno di Idomea | Conto: X



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Parlare dei genitori di Davorin significherebbe parlare di persone semplici, nate e cresciute nei territori dell'Alleanza. Umili perché, nonostante incombesse la guerra, Banedon aveva deciso di lasciare l'esercito dopo gli anni di leva obbligatoria per poter rimanere vicino a sua moglie, Susanna, almeno fin quando non scoprirono di aspettare un figlio. Fino a quel momento avevano vissuto godendo dei benefici garantiti dal Governo Centrale anche a chi come loro era relegato in quella classe sociale così bassa, accecati dalla propaganda dell'Alleanza di Wye. Ma, in quella circostanza, tutto doveva cambiare: Banedon si recò alla Torre di Mercurio non con mire arriviste, quanto per garantire un futuro più sereno alla famiglia, che sarebbe stata la famiglia di un Legato. L'uomo entrato nella Torre non era totalmente assoggettato alla politica dell'Alleanza e alla sua visione del mondo, e questo non fece altro che portare il Governo a infliggergli dolore, sempre più dolore, finché la sua mente non fu piegata.
O almeno così sembrava, perché l'unico pensiero conservato gelosamente nei più segreti meandri del suo cervello era l'immagine di quella famiglia finalmente felice, nell'agio tecnologico di Oralia, e fu solo grazie a Susanna e al bambino che portava in grembo che Banedon non si trasformò in un automa al servizio del Governo di Wye. Venne giudicato degno di servire la Nazione, e tornò a far parte dell'esercito.

Partì immediatamente per il fronte, pronto a fare la sua parte in quella guerra che sembrava non dovesse finire mai. Susanna venne trasferita in un alloggio ai piedi dell'Oltraggio, e fu l'inizio della fine. Passarono i mesi, Banedon aveva evitato di raccontare alla moglie gli orrori a cui stava assistendo, si limitava ad assicurarle che fosse ancora sano e salvo; dopo sei mesi, poiché molti degli ufficiali del suo plotone erano caduti e lui si era particolarmente distinto per meriti sul campo, venne promosso. Nessuno sconto, nessun reale privilegio, era ancora lì in prima linea a rischiare la vita ogni giorno contro gli Idomeani. Quando venne il tempo, però, poté tornare a Oralia per assistere al parto della sua compagna.

Susanna era bellissima: i capelli di fuoco, le labbra carnose, gli occhi azzurri e il viso coperto di quelle delicate lentiggini di cui un uomo può solo innamorarsi, che risaltavano sulla pelle candida. Non vederla per quasi nove mesi era stata una sofferenza indicibile per Banedon, più delle torture nella Torre, più della guerra, perché era lei il suo mondo, la sua vita. Il piccolo stava nascendo, ma era evidente che qualcosa non andasse. Susanna era sempre più debole...
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Dopo tre giorni Banedon era in piedi davanti una delle finestre di casa sua, in braccio un fagotto da cui spuntava una piccola testa coperta da radi capelli neri. Fissò quegli occhi marrone scuro, chiedendosi perché non avesse preso niente dei caratteri della madre; cogliendo un guizzo in quelle iridi, come una scintilla, si rese conto di non riuscire ad amarlo come si era aspettato avrebbe amato suo figlio. Era colpa di quel minuscolo essere che stringeva tra le mani se Susanna era morta, e lui non riusciva a perdonarlo. Tutto qui, non ce la faceva e basta. Non che non volesse, o non ci avesse provato, ma non riusciva a non essere arrabbiato, a non desiderare di tornare indietro per cambiare tutto. Trattenne le lacrime, mordendosi le labbra. Baciò sulla fronte il piccolo.
«Ha detto che avrei dovuto proteggerti. Forse una madre se le sente queste cose.» Sospirò, tornando a guardare fuori e alzando gli occhi fino alla punta dell'Oltraggio. L'Alleanza di Wye non avrebbe accettato quel... quella cosa, che aveva ucciso sua moglie. Ma se quello era l'ultimo desiderio di Susanna lui non avrebbe certo permesso che gli facessero del male.
«Dobbiamo fuggire, andremo a Caltrisia.»

Riuscirono a lasciare i confini dell'Alleanza, raggiunsero Caltrisia nell'anonimato; non c'era giorno in cui Banedon non si chiedesse se la polizia segreta fosse sulle loro tracce, se un Esecutore stesse aspettando il momento giusto per punire il traditore e il figlio, considerato un abominio. Il soldato imparò invece ad amare Davorin per ciò che era, riconosceva se stesso nell'aspetto e Susanna nel carattere: determinato, impulsivo e testardo; si sforzò di conoscere l'altro essere, quasi studiandolo con ossessione.

Dopo ventitré anni Davorin è un uomo fatto; più forte dei suoi coetanei, addestrato dal padre a pensare e agire come un soldato, abile con la spada e a mani nude. È diventato un ragazzo senza dubbio affascinante, nonostante la barba incolta che incornicia i lineamenti duri, e se anche qualche volta può apparire perso nei suoi pensieri è un vero chiacchierone, non è raro che ottenga quello che vuole solo grazie al suo acume e alle parole giuste dette al momento giusto. Un fuoco, e non lo si potrebbe definire in altro modo visto... l'essere. Banedon non ha mai imparato a convivere con l'altra metà dell'anima del figlio: un Jin, di pure fiamme, autodefinitosi semplicemente "Azazel". La vera causa della morte di Susanna.

Il Jin, al contrario di Davorin, non è mai cresciuto se non mentalmente; già nelle sue prime apparizioni era un colosso alto più di due metri, la pelle nera e dura come se fosse roccia, le ossa del cranio scoperte con due corna ricurve che spuntano dalla fronte e il corpo ricoperto dalle fiamme. La mente di un bambino in quel corpo può solo causare guai; i primi anni di quell'improvvisata famiglia sono stati durissimi a Caltrisia, costretti a vivere nella periferia della città per non attirare troppo l'attenzione a causa di Azazel. Negli anni però è diventato la mente logica e analitica dietro le decisioni di Davorin, che può sentire la sua voce rimbombargli nella testa nonostante il Jin non abbia la capacità di parlare quando si manifesta.
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Il loro ventitreesimo compleanno però non fu un giorno di festa. Caltrisia cadde per mano dell'Alleanza di Wye. Banedon e Davorin videro l'Epsilon arrivare sopra le loro teste pronto ad annichilire la città.
«È Lathi!» Un'intuizione che significava morte, l'uomo lo capì e fissò atterrito gli occhi del figlio. Quei dannati occhi, anche Azazel aveva lo stesso sguardo, l'unica cosa per cui i due si somigliassero.
«Azazel...» Per la prima volta riconobbe e chiamò il Jin con il suo nome. «...sei più veloce, ma sei troppo visibile. Rimani lucido, guida Davorin sulle montagne. Non c'è più tempo.» Davorin tremava, aveva gli occhi lucidi. «Papà, tu...» «AZAZEL!» L'urlo di Banedon venne seguito dal primo boato distruttivo dell'Epsilon. I vetri esplosero, un secondo dopo sembrò che il cielo si squarciasse tanto forte fu il rumore e la luce generata dall'aeronave, le pareti vibrarono e una iniziò a cedere. Un sibilo assordante riempiva le orecchie dei due, atterrati dall'onda d'urto.
«Vi voglio bene.»

Azazel prese il controllo dei muscoli di Davorin e si lanciò fuori mentre dal cielo continuava a piovere morte. Banedon uscì con il figlio in strada ma prese direzione opposta, verso il centro della città, forse ultimo gesto di un orgoglioso soldato deciso a non abbandonare Caltrisia alla sua fine.

Fu l'ultima volta che lo videro, e in lacrime riuscirono a raggiungere le mura, cadendo più volte, sbalzati in avanti dal potere infernale dell'Epsilon o accecati dalle fiamme. Si trovarono infine davanti a quelle che ormai erano solo macerie: enormi massi tenuti insieme dai corpi schiacciati dei soldati sui camminamenti e dei cittadini che vivevano immediatamente sotto quel baluardo difensivo che a nulla era servito contro Lathi.
Scalarono ciò che restava della cinta muraria e si lanciarono dall'altra parte. Non si voltarono, seguiti dai boati e dalle urla disperate. Azazel sentiva il dolore di Davorin, la sua anima era lacerata e il Jin poté solo comprendere quella sensazione senza realmente condividerla. Per la prima volta si sentì quanto più lontano possibile dagli essere umani. Corse senza pensare a dove andare, e la memoria muscolare o l'istinto di Davorin li portarono ad addentrarsi nel bosco vicino; infinite volte si erano allenati lì con Banedon, in una radura dove avevano perfino costruito una sorta di cascina. Entrarono sfondando la porta, erano distanti ma non abbastanza per considerarsi al sicuro. Aprirono il baule in cui Banedon conservava la sua armatura e la spada che aveva regalato al figlio, recuperarono tutto e in pochi istanti erano di nuovo fuori. Il padre li aveva preparati all'evenienza di una fuga improvvisa, ma nessuno avrebbe potuto immaginare ciò che l'Alleanza stava facendo a Caltrisia e ai suoi abitanti.
«Idomea.» Suggerì il Jin semplicemente pensandolo. «È l'unico posto sicuro.»
Ripresero la marcia, le fiamme alle loro spalle illuminavano il cielo come una pira funeraria, e presto li raggiunse l'acre odore di carne bruciata e morte.

Dopo qualche ora crollarono in ginocchio. Sulle loro teste passò l'Epsilon, e si stava chiaramente dirigendo verso Idomea. «È finita.» Riuscì a dire Davorin prima di scoppiare a piangere. Aveva abbandonato suo padre a un destino che non meritava, Caltrisia era stata rasa al suolo da un qualcosa di mai visto prima che ora si stava dirigendo verso Idomea e loro di colpo non avevano nient'altro se non loro stessi. Nemmeno la fredda mente calcolatrice di Azazel poté tenere a bada le emozioni umane. Crollarono sulla schiena sporchi di sangue, polvere e fuliggine, il fagotto con l'armatura e la spada lasciato poco distante e così, con gli occhi pieni di lacrime rimasero a fissare le stelle. In silenzio per la prima volta da quando erano nati.

Sono passati dieci anni da quella notte.



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Il Campione



Affondo Davorin è in grado di affondare un colpo, a mani nude o con qualsiasi arma bianca, in grado di ferire gravemente l'avversario.
[Pergamena: Consumo Medio, potenza Media, danno Medio]
Colpo Lesionante Davorin può sferrare un'offensiva tanto precisa quanto letale, a mani nude o con qualsiasi arma bianca, in grado di infliggere danni interni all'organismo del nemico, non visibili dall'esterno.
[Pergamena: Consumo Alto, potenza Alta, danno Alto]
Deprivazione Sensoriale Fattura. Davorin prende come bersaglio uno dei sensi dell'avversario e lo spegne completamente. L'effetto perdura finché non viene debellato da un'appropriata difesa mentale. Non infligge danno.
[Personale 2/25: Consumo Alto, Potenza Alta]
Rigoroso Allenamento Potenziamento. Davorin mostra all'avversario i frutti di anni di addestramento ottenendo temporaneamente slot capacità.
[Consumo Basso, due slot capacità]


Intoccabile Davorin sfrutta la sua abilità con la spada, la sua velocità o qualsiasi elemento scenico per difendersi da un'offensiva nemica.
[Pergamena: Consumo Medio, Potenza Media]
[Pergamena: Consumo Alto, Potenza Alta]
Mente fredda Grazie al suo coraggio e alla sua determinazione, Davorin, può impedire che la sua mente venga manipolata.
[Pergamena: Consumo Medio, Potenza Media]
Virtù nel Sangue Abilità che rappresenta il superamento della Traversata severa. Come la Spada Sanguigna è benedetta dal sangue divino, così lo è una terra dal sangue dei suoi valorosi cavalieri. Imparare il costo del sacrificio e avere il coraggio di compierlo sono la meta che un vero idomeano deve raggiungere per servire al meglio il popolo e la regina, ma soprattutto onorare il grande atto di Eiua e la santa Selene - senza le quali non esisterebbe nemmeno un futuro in cui vivere. Attraverso un consumo in salute, il personaggio può rigenerare la salute di un proprio alleato - mai sé stesso - per un quantitativo equivalente. Non ci si dimentichi mai la bontà della dea nel donarci la vita, però, e di non buttare al vento ciò per cui lei ha combattuto.
[Consumo Alto, potenza Alta]




Eroe dell'Incoronazione (Nei Picchi Vermigli)
Un guerriero che si è gettato tra le fauci di un drago pur di salvare una Regina non sua. Quale ricompensa potrebbe essere data per un simile atto di eroismo? Fu durante l'incoronazione di Alma Eosfilia che quest'uomo difese la nuova regina dall'attacco di un temibile drago portato in sacrificio. Ma le catene della bestia si spezzarono, liberando la sua furia e scatenando il panico. Solo Davorin, andando contro ai dettami della fede selenica, intervenne per salvare la giovane donna da morte certa. I cittadini mormorarono il suo nome per giorni e giorni e ancora adesso, indipendentemente da quale scelta abbia deciso di fare in seguito a questo sfortunato episodio, gli Idomeani sono pronti ad accogliere calorosamente il guerriero. La Regina stessa ha perdonato la sua intrusione e i cittadini sono ben felici di non dover applicare i severi dettami della fede per il salvatore della nuova speranza.


L'Addestramento



Inviolabilità Durante un combattimento, se Davorin non ha ricevuto nessun tipo di danno e il suo valore di salute è al massimo, guadagna uno Slot Capacità.

Cupola Difensiva Durante il turno di attivazione di questa Capacità Davorin può creare uno scudo magico attorno a sé o a un suo alleato. Questo scudo offrirà una possibile difesa verso un singolo attacco semplice prima di venire infranto.
Lo Spirito del Jin Davorin cambia completamente il proprio aspetto fino alla fine del turno, trasformandosi in Azazel. Pur essendo trasformato rimarrà riconoscibile da coloro che lo hanno precedentemente visto, condividendo con il Jin gli stessi occhi. In questa forma Azazel potrà sferrare pugni infuocati (Arma Naturale), ustionando chiunque vi entri in contatto.
[Personale 1/25]
Passo del Titano Davorin abbatte un suo arto o un oggetto sul terreno, sconquassandolo e creando forti vibrazioni che possono far perdere l'equilibrio a tutti gli astanti, alleati compresi.
[Personale 3/25]
Elementalia V1 Davorin dona ad una delle proprie armi le proprietà elementali del fuoco, ricoprendola con un velo magico. Nel turno di utilizzo di questa capacità, ogni ferita inflitta con l'arma brucerà. Questa capacità non aumenta il danno inflitto, ne cambia unicamente la natura. Elemento: fuoco.
[Personale 4/25]
Versatilità del Guerriero Nel turno in cui Davorin attiva questa capacità può impugnare qualsiasi oggetto presente sul campo di battaglia, anche il più improbabile purché non appartenga al suo avversario, e usarlo con la stessa letalità di un'arma bianca.
[Personale 5/25]


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Armi & Oggetti



~ Selene ~ Spada
~ L'eredità di Banedon ~ Armatura ~ Guanti ~ Schinieri


Bazar



Edited by RamsesIII - 17/10/2020, 00:02
 
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view post Posted on 29/10/2019, 16:59
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Il tempo è la sostanza di cui sono fatto.

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Modifiche Scheda
29/10/2019 Scheda pubblicata.
06/05/2020 Acquistati Guanti e Schinieri.
20/05/2020 Energia aggiornata.

Quest

26/04/2020: Conclusa [Basilea] Virtù nel sangue. (Ottenuto Eroe dell'Incoronazione, ingresso nel Regno di Idomea)
16/05/2020: Conclusa Sandbox: Sidonia, Città dei Piaceri (Promozione Energia Gialla)

Edited by RamsesIII - 20/5/2020, 22:59
 
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view post Posted on 29/10/2019, 17:24
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All Heavens sent to dust

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Scheda convalidata. Ecco il link al conto: https://moontide.forumcommunity.net/?t=61436832
 
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